lunedì 17 settembre 2012

People from Ibiza - II atto.

Buenas tardes a todo el mundo!

Ciao gente,

nell'ultimo (che poi è stato il mio primo post) ho iniziato a raccontarvi la mia vacanza post-maturità ad Ibiza, della quale poi di concreto non vi ho ancora detto nulla...
Comunque.
Siamo partite con molto entusiasmo (io non troppo perché non ho potuto mettere in valigia nemmeno la metà di tutto quello che avrei voluto portarmi a causa delle astruse clausole di Ryanair...) il 4 Settembre all'una e mezza. A che ora siamo arrivate in aeroporto? Alle due e mezza. A che ora sarebbe partito l'aereo? Alle sette meno cinque, giustamente. Mia madre quando ha saputo che sarei partita da casa all'una e mezza per imbarcarmi alle sette meno venti è scoppiata in una fragorosa risata e mi ha detto: "Avete paura di perdere l'aereo?". Beh, ma queste cose le capisco, sono tutte le ansie di chi non ha mai viaggiato, o di chi ha viaggiato veramente poco, quindi sono ancora comprensibili!

Adesso bisogna capire cosa abbiamo fatto io e le altre due per quattro ore in aeroporto. Più o meno devono essersi svolte così: sigaretta - bar - bagno - una foto!- sigaretta - valigia sulla bilancia per controllare il peso - bagaglio a mano nell'apposito misuratore - caffé - sigaretta - un'altra foto - imbarco dell'unico bagaglio da stiva (5 miseri chili a testa in cui tutte e tre siamo riuscite a sforare di un pochettino) - giro per l'aeroporto - sigaretta (l'ultima) - controlli, cazzi e controcazzi - giro al dutyfree - attesa sulle sedie più scomode della mia vita - bagno - un'ultima foto prima di ficcare tutto nell'unico bagaglio a mano (esattamente come mi ha detto l'assistente di volo) - imbarco!


Come avrete capito è stata un'attesa lunga e dolorosa, ma soprattutto monotona! Finalmente però siamo riuscite a salire su quel dannato velivolo e a sederci in tre posti (i peggiori di tutti, sopra l'ala) vicini. In genere mi piace stare dal finestrino, quindi stavo per mettermici anche questa volta, invece no!, perché la Principessa sul Pisello - così si chiamava una della mie due compagne di viaggio - mi aveva allegramente estorto il posto 
con l'inganno. Alla fine quindi mi è toccato il posto peggiore dell'universo: il posto affianco al corridoio. 
Ma non è finita qui! Davanti a me sedeva un'obesa megacicciona che emetteva strani rumori (e vi assicuro che anche l'aria che aveva attorno era piuttosto viziatella) e che, a parte durante decollo ed atterraggio, ha tenuto il sedile reclinato al massimo per TUTTO il viaggio. Questo significa che per un'ora e quaranta, oltre a soffrire per i tremendi vuoti d'aria, la terribile partenza ed il pessimo atterraggio, ho viaggiato con una mano intenta a reggere la sciarpa tirata sul naso a mo' di chador per coprire un po' il cattivo odore e l'altra a stringere il sacchetto per le "emergenze"... che per altro ho dovuto chiedere alla hostess visto che sugli aerei di Ryanair, a differenza di tutti gli altri aerei del mondo (compreso AirDolomiti), non è in dotazione.

L'unica cosa confortante dopo un'ora e quaranta è stato sentire l'aereo toccare terra. 

Il viaggio era appena iniziato, e l'esordio era già stato... notevole!

Sono troppo assonnata per raccontarvi tutto quello che c'è ancora da raccontare, per cui vi saluto con la speranza 1) di non avervi annoiati, 2) di avervi invogliati a leggere il prossimo post in cui vi racconterò il resto!


Un beso!

Bea.







2 commenti:

  1. Ciao Bea, i tuoi racconti del viaggio post-maturità mi hanno fatto sorridere... qualche anno fa è capitato anche a me, e non mi sembra vero che tra qualche mese dovrò iniziare a pensare già al viaggio post lauream!
    Anch'io ho iniziato a scrivere da poco, se ti va di fare un salto mi farà piacere.

    http://monologhidellamarmotta.blogspot.it/

    Buona serata!

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    1. Cara Lucy,
      innanzi tutto ciao :) In secondo luogo, se posso permettermi di darti un piccolo consiglio, scegli bene la compagnia, cioè con chi davvero vuoi condividere un periodo di vacanza, poi il posto. Perché spesso non importa dove vai in vacanza, ma con chi ci vai, e nel mio caso questa "regola" è stata ampiamente confermata. Nonostante io ci rida molto su, purtroppo gli screzi post vacanza hanno portato me e le mie due compagne ad un punto di non ritorno, non credo infatti che ci rivolgeremo più la parola... (Ma questa è un'altra storia). Passerò molto volentieri a leggere il tuo blog, un abbraccio e un grande grazie!

      Bea.

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